Privacy e scuola (Parte 1)

Come e quali dati personali sono raccolti e utilizzati dalla scuola.

Le scuole hanno l’obbligo di far conoscere agli studenti e alle loro famiglie, se gli studenti sono minorenni, come usano i loro dati personali.

Devono cioè rendere noto, attraverso un’adeguata informativa, quali dati raccolgono e come li utilizzano.

Le scuole pubbliche non sono tenute a chiedere il consenso per il trattamento dei dati personali degli studenti.

Gli unici trattamenti permessi sono quelli necessari al perseguimento di specifiche finalità istituzionali oppure quelli espressamente previsti dalla normativa di settore.

Alcune categorie di dati personali degli studenti e delle famiglie, come quelli sensibili e giudiziari, devono essere trattate con estrema cautela, verificando:

  1. la pertinenza e completezza dei dati
  2. la loro indispensabilità rispetto alle “rilevanti finalità pubbliche” che si intendono perseguire.

Origini razziali ed etniche

I dati sulle origini razziali ed etniche possono essere trattati dalla scuola per favorire l’integrazione degli alunni comunitari ed extracomunitari.

Convinzioni religiose

Gli istituti scolastici possono utilizzare i dati sulle convinzioni religiose al fine di garantire la libertà di credo, che potrebbe richiedere ad esempio misure particolari per la gestione della mensa scolastica, e per la fruizione dell’insegnamento della religione cattolica o delle attività alternative a tale insegnamento.

Stato di salute

I dati idonei a rivelare lo stato di salute possono essere trattati per:

  • l’assegnazione del  sostegno agli alunni disabili
  • per la composizione delle classi
  • per la gestione delle assenze per malattia
  • per l’insegnamento domiciliare e ospedaliero nei confronti degli alunni affetti da gravi patologie
  • per la partecipazione alle attività sportive, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione.

Convinzioni politiche

Le opinioni politiche possono essere trattate dalla scuola esclusivamente per garantire la costituzione e il funzionamento degli organismi di rappresentanza: ad esempio, le consulte e le associazioni degli studenti e dei genitori.

Dati di carattere giudiziario

I dati di carattere giudiziario possono essere trattati per assicurare il diritto allo studio anche a soggetti sottoposti a regime di detenzione o di protezione.

Il trattamento di dati sensibili e giudiziari è previsto anche per tutte le attività connesse ai contenziosi con gli alunni e con le famiglie come

  • reclami
  • ricorsi
  • esposti
  • provvedimenti di tipo disciplinare
  • ispezioni
  • citazioni
  • denunce all’autorità giudiziaria

e per tutte le attività relative alla difesa in giudizio delle istituzioni scolastiche.

Leggi anche:

Privacy e scuola 2

Diritto di accesso ai dati personali

Anche in ambito scolastico, ogni persona ha diritto di conoscere se sono conservate informazioni che la riguardano, di conoscerne il contenuto, di farle rettificare se erronee, incomplete o non aggiornate.

Per esercitare questi diritti è possibile rivolgersi direttamente al “titolare del trattamento” (la scuola) anche tramite suoi incaricati o responsabili.

Se non si ottiene risposta, o se il riscontro non è sufficiente, è possibile rivolgersi alla magistratura ordinaria o al Garante.

A tale proposito, è opportuno precisare che l’accesso agli atti amministrativi non è regolato dal Codice della privacy, né vigilato dal Garante per la protezione dei dati personali.

Come indicato nella legge n. 241 del 1990 (e successive modifiche) spetta alla singola amministrazione valutare se esistono i presupposti normativi che permettono di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi ai soggetti con un “interesse diretto, concreto e attuale” alla conoscibilità degli atti.

Se desideri ricevere maggiori informazioni, scrivici e valuteremo insieme la miglior soluzione per tutelare la tua privacy!

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