StudioBia
Qualsiasi forma di trattamento automatizzato di dati personali
Art. 4 GDPR
consistente nell’utilizzo di tali dati personali per valutare determinati aspetti personali relativi
a una persona fisica, in particolare per analizzare o prevedere aspetti riguardanti il rendimento professionale,
la situazione economica, la salute, le preferenze personali, gli interessi, l’affidabilità,
il comportamento, l’ubicazione o gli spostamenti di detta persona fisica.
Chi siamo
Proteggere i dati rilevanti GDPR significa avviare un percorso di protezione di tutti i dati che costituiscono il patrimonio intellettuale del Titolare del Trattamento.
La nostra consulenza tocca tutti gli ambiti aziendali: nel mettere a norma la gestione dei dati si introducono elementi di miglioramento e razionalizzazione dedicati ai singoli comparti.
Parliamo di Privacy
Con il termine inglese privacy si intende definire la sfera privata degli individui, di conseguenza tutte quelle informazioni personali che non devono essere rese note senza il nostro consenso. La tutela della privacy è divenuta di primaria importanza con la diffusione delle tecnologie della comunicazione e con la nascita di banche dati nelle quali vengono raccolte e conservate informazioni personali di tutti i tipi.
All’esigenza di tutela della riservatezza degli “affari privati” della vite delle persone – anche quelle pubbliche -, nata oltre un secolo fa, si è aggiunta quella di tutelare tutti i cosiddetti dati sensibili, cioè le informazioni sull’origine razziale o etnica, le convinzioni religiose o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, associazioni ecc. Queste informazioni infatti possono essere usate per operare discriminazioni – licenziamenti, mancate assunzioni, rifiuti di stipulare contratti di assicurazione e via dicendo – o per esercitare un indebito controllo sugli individui.
Navigando sul web divulghiamo, spesso inconsapevolmente, dati ‘sensibili’ su di noi che altri potrebbero utilizzare, e ciò avviene spesso senza che ne siamo stati informati o abbiamo dato il nostro consenso.
Il diritto alla privacy quindi non è soltanto il diritto di impedire ad altri la raccolta e la diffusione di dati personali, ma anche quello di controllare la raccolta, il trattamento e la divulgazione delle informazioni sul nostro conto: di fatto è il diritto di sapere se ci sono (e quali) banche dati che contengono informazioni che ci riguardano, come le useranno, a chi le comunicheranno e come verranno diffuse. È inoltre il diritto di accedere ai dati e farli correggere se scorretti o illeciti. Per tutelare questo diritto in Italia, nel 1996, è stata istituita una autorità, il Garante per la protezione dei dati personali, che ha assunto compiti di vigilanza e di controllo e che ha il potere di emanare provvedimenti con valore di legge.
Al fine di rispondere alla sempre più pressante esigenza di norme comunitarie per la tutela della privacy dei cittadini europei, il 27 aprile 2016 l’UE ha emanato il Regolamento Generale per la Protezione dei Dati Personali (GDPR), successivamente aggiornato alle rettifiche pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 23 maggio 2018.
La materia è vastissima ed ogni giorno si presentano occasioni di valutazione del rispetto o violazione delle norme di diritto. Per questa ragione è possibile incorrere involontariamente in violazioni che possono comportare, oltre ai rischi intrinseci, anche sanzioni severissime ed economicamente molto pesanti.
Sottovalutare la tutela dei dati personali ed il diritto alla privacy, come visto, è rischioso e può portare a conseguenze di non facile soluzione.
StudioBia opera da sempre nel settore, fornendo, dopo accurata analisi delle aziende nonché della loro presenza sul web, gli strumenti e la documentazione per essere in regola con i regolamenti.