Anche i centri estetici, i saloni di bellezza, le SPA e i barbieri si sono dovuti adeguare alle normative GDPR entrate in vigore nel 2018, ma la situazione attuale post covid, potrebbe prevedere ulteriori cambiamenti.
Nell’intervista a Paolo Dallaglio del salone di parrucchieri “Linea D Parrucchieri” di Parma emerge la necessità di rivedere il metodo di comunicazione verso il cliente e il trattamento personale, non solo dedicato alla cura del capello ma anche al trattamento dei dati personali.
Buongiorno Paolo, introduci il tuo lavoro?
Buongiorno Simona, sono co-titolare insieme a mia sorella di un salone di parrucchieri in Parma.
Siamo coadiuvati da 3 collaboratori con il quale gestiamo servizi legati alla cura del capello, makeup e vendita di prodotti cosmetici.
Cosa prevedi che cambierà nella condizione post-covid?
Aldilà delle ovvie misure di igienizzazione, protezione individuale e riorganizzazione della gestione appuntamenti al fine di evitare assembramenti, credo che questa situazione risveglierà il piacere della relazione.
Seguendo un cliente alla volta la comunicazione sarà individuale e di qualità. Nella frenesia di dover dare/avere un servizio si poteva tralasciare il “come”. Tutto questo avrà un’inevitabile calo della capacità produttiva che dovrà essere colmata da altre virtù e specializzazioni che ogni salone ha nel proprio dna.
Quali dati personali tratti delle tue clienti?
Per ora Esclusivamente schede tecniche dei trattamenti e numeri di telefono.
Il fatto di gestire un archivio di contatti e di colore/trattamento favorisce la tua attività in condizione di contactless?
Certamente. Il salone sarà vissuto nello stretto tempo necessario del servizio, quindi le comunicazioni organizzative avverranno in modalità virtuale.
Tralascerei la consulenza che spero diventi sempre più un momento di intimità tra operatore e cliente.
Chiudi gli occhi e viaggia tra 10-20-30 anni …come vedi il tuo lavoro? Quali dati gestirai dell tue clienti? Come? quali attività prevedi possano cambiare e diventare remote?
Credo che i saloni diventeranno sempre più delle multiutility. Aumenteranno le proposte di servizi alla persona e sulla persona, di consulenza e di concetto di benessere. La vera forza del salone del futuro sarà la flessibilità non improvvisata.
I dati da gestire aumenteranno di pari passo con l’aumento della digitalizzazione quindi diventerà inevitabile avvalersi di persone competenti del settore.
In remoto penso si potranno delegare attività di informazione, prenotazione e pagamento. Tralascerei la consulenza che spero diventi sempre più un momento di intimità tra operatore e cliente.
Credo che se negli ultimi tempi si diceva che ” il tempo e’ denaro”, in futuro “il denaro sarà nella qualità del tempo”.